Oggi vi presento due libri pubblicati dalla casa editrice Lapis che riescono a comunicare con i bambini piccoli con un’immediatezza e una schiettezza non comuni. Sono due albi pensati per bimbi dai 3 anni ma che a mio avviso funzionano già intorno ai 2 anni e mezzo se noi mediatori riusciamo a valorizzarli come meritano.
Una giornata speciale
Emanuela Bussolati, Lapis, Collana i senza paroleAlbo illustrato senza parole (detto anche silent book e wordless picturebook): albo illustrato senza testo, in cui la narrazione è, 2015
Il primo si intitola Una Giornata speciale e fa parte della collana I Senza Parole, che raccoglie volumi di formatoindica la grandezza, la dimensione del libro, quanto misura da chiuso. quadrato in cui sono le sole immagini a dettare il ritmo e il senso della narrazione. Fra i tanti titoli che fanno parte di questa fortunata serie, questo è quello che trovo più delicato, fresco, spontaneo, affine alla nostra quotidianità, vicinissimo alla nostra realtà familiare, pieno di considerazione e premura nei confronti del lettore bambino.
Lo ha pensato e illustrato Emanuela Bussolati, una figura di spicco nel mondo dell’editoria per l’infanzia, un’autrice completa, pluripremiata, che nella sua lunga carriera ha raggiunto i bambini di tutto il mondo. Emanuela ha la grande capacità di saper comunicare con i piccoli lettori senza filtri, con sincerità, con un linguaggio limpido, coerente, che non confonde e non ammicca.
Una Giornata speciale è esattamente così: racconta con semplicità e serenità le ore trascorse da un bimbo in compagnia di sua nonna, mentre la mamma è impegnata con il fratellino più piccolo.
Il libro comincia con i tre (mamma e i due figli) che si dirigono camminando verso casa della nonna. Sono le nove di mattina, il piccino è portato nella fascia dietro la schiena, il grande, col nasino rosso raffreddato, è impaziente di arrivare.
Nelle pagine successive capiamo subito perché è così contento di andare a trovare la nonna: lei lo accoglie sorridente e con la massima disponibilità. E’ pronta a stare con lui e a dedicarsi al nipote senza interruzioni, senza stressanti incombenze che la distraggono ed è felice di assecondare le sue richieste.
Una perfetta compagna di giochi e di attività. La nonna costruisce un castello di cartone, fa il drago cattivo, gli mostra come si preparano gli gnocchi, lo accompagna al parco, gli compra lo zucchero filato. E’ una donna affettuosa, piena di energie, che offre se stessa e la sua casa generosamente al nipote: il bambino sa che lì troverà tutto ciò di cui ha bisogno.
Le immagini del libro, sfogliate in sequenza, “parlano” con estrema chiarezza e raccontano un mondo di emozioni, di confidenze, di momenti privati in cui tanti bambini potranno riconoscersi. Descrivono una relazione forte, calda, vitale e del tutto verosimile.
Questa nonna allegra e attenta, con il suo aspetto ordinato e rassicurante, non è mica perfetta! Per seguire il nipote e rispondere a tutte le sue necessità, finisce per perdersi le chiavi di casa e a un certo punto i due non sanno più come rientrare. Che si fa? Per fortuna, vivendo in un condominio, si può sempre bussare alla porta del vicino e trovare qualcuno disposto ad aiutare.
La lunga giornata trascorsa con la nonna si conclude in serata con la lettura di un libro. Quando la mamma torna a prendere il figlio notiamo che la casa è un po’ meno ordinata, che i disegni prodotti sono attaccati alla parete e alla porta, che macchinine, colori, palloni sono finiti a terra. Ma c’è ancora la voglia di giocare, di nascondersi dietro un divano per farsi cercare, di scappare per non farsi raggiungere da un mostro spaventoso.
Alla fine della storia comprendiamo a pieno il significato del titolo. Quella appena passata è stata davvero una giornata speciale, in tutta la sua normalità.
Chi Cosa Chi
Olivier Tallec, trad. Chiara Stancati, Lapis, 2015
Il secondo libro che sono certa vi conquisterà sin dalla prima esperienza di lettura è Chi Cosa Chi, dell’amatissimo autore francese Olivier Tallec. Un albo-gioco costruito in modo arguto e funzionale, con una serie di domande direttamente rivolte al bambino.
Chi non ha dormito abbastanza? Chiede l’autore nella prima doppia pagina.
Osservando gli stralunati personaggi disposti in fila l’uno accanto all’altro, il bambino deve raccogliere gli indizi e indovinare. A ben guardare, osservando i dettagli, noterà che c’è un orso grigio dagli occhi assonnati che se ne sta appoggiato al divano e un altro orso arancione che sonnecchia spudoratamente.
Chi ha giocato con il gatto? La seconda domanda porta il bambino a riflettere e a trovare un nesso di causa-effetto: cosa può succedere se si stuzzica un gatto che non ha voglia di essere toccato? Si rischia di essere graffiati! Come la bambina con le codine, che ha il viso rigato da segni rossi.
L’autore si diverte a seminare indizi, a depistare il piccolo lettore, a divertirlo. Gli animali e i bambini rappresentati sono estremamente comunicativi e lanciano messaggi che vanno colti: hanno occhi guizzanti, corpi che assumono pose eloquenti, espressioni e movenze da interpretare. Ognuno di loro ha qualcosa da dire e lo fa con ironia, stupore, divertito candore. Ognuno di loro dichiara se stesso, la sua personalità, semplicemente attraverso un gesto, un abito indossato, un accessorio portato con sfrontatezza, un atteggiamento.
Alla domanda Chi ha dimenticato il costume da bagno? è semplice rispondere: solamente l’orsetto blu si copre imbarazzato lì davanti. Ma individuare la soluzione non è l’aspetto più divertente del libro. Il gusto sta nel “leggere” le figure, a una a una, e capire di che pasta sono fatti i personaggi. C’è l’orsa vanitosa con il suo costume a pois, il bimbo annoiato che non pare intenzionato a tuffarsi, quello sicuro di sé che si avvia deciso verso la vasca, quello che si pavoneggia e apre le braccia come a dire: “Guarda che bel fisico che ho!”.
I protagonisti di Oliver Tallec si pongono a tu per tu con il lettore: a volte lo fissano, altre volte appaiono sfuggenti, altre volte ancora interagiscono tra di loro.
Alcune situazioni ritratte sono semplicemente geniali. La domanda Chi fa uno scherzo stupido? presuppone da parte del bambino lettore la capacità di saper interpretare e decodificare il livello di “stupidità” di uno scherzo. Tutti i monelli ritratti hanno la faccia colpevole, si sentono tutti tirati in causa. Evidentemente ognuno di loro ha qualcosa da farsi perdonare.
Per l’adulto capire chi ha commesso la sciocchezza più grossa è facile: l’orso blu che fa il gesto delle corna dietro alla testa del bambino dalla frangia lunga. Uno scherzo scemissimo. Ma l’autore gioca con noi mettendo le corna sulla testa di tutti i personaggi in scena: agli animaletti che hanno orecchiette in su, a bambini e bambine che hanno ciuffetti o cappellini in testa provvisti di sporgenze laterali.
Un albo tutto da ridere, simpatico, sagace, che assomiglia a una caccia al tesoro e che trasforma i bambini in tanti Sherlock Holmes in erba. Un libro con illustrazioni vispe, insolenti, irriverenti, e con un formato inusuale, che si legge in verticale, sfogliando le pagine dal basso verso l’alto. Un volume che regala molte occasioni di gioco, pensiero e dialogo e che, come tutti i testi che contengono indovinelli che si rispettino, solo alla fine svela le soluzioni.
Cerchi altri libri-giocoLibro che si basa sul gioco, che richiede l’intervento attivo del bambino, il quale è chiamato a fare, a interagire? Guarda qui
Cerchi altri libri senza parole? Leggi qui
>> Puoi acquistare i due libri ai link seguenti: