Avvicinare i bambini ai libri illustrati significa accostarli all’arte sin da quando sono piccoli. A una forma d’arte che non pare lontana e astratta, affare dei grandi, materia incomprensibile e oscura.
L’arte che c’è in un albo con le figure, infatti, è familiare, quotidiana, a portata di piccole mani, è un’arte che parla direttamente ai suoi giovani interlocutori, che entra in casa loro e li aiuta a formarsi un proprio gusto, una conoscenza che diventa via via più ampia e ricca.
Non sto dicendo che tutti i libri per bambini sono forme d’arte. Sarebbe bello se fosse così… Ma alcuni lo sono senza ombra di dubbio. Spiccano e si elevano. Oggi ve ne presento uno che rientra nella categoria a pieno titolo: Il piccolo re dei fiori di Kveta Pacovska (trad. di Luigina Battistutta).
La versione che mi sto godendo in questi giorni è quella rossa brillante del 2006 di Nord-Sud, recuperata come una gemma rara in biblioteca. Più recente è la versione con copertina(o prima di copertina): la facciata di presentazione del libro, in cui compare un’illustrazione, il titolo e generalmente il nome bianca pubblicata da Minedition.
Mamme, papà, educatrici, maestri, tutti: acquistatelo e fatelo conoscere ai bambini. Questo è uno di quei libri da comprare a occhi chiusi. Altri possono aspettare, possono essere presi in prestito e riconsegnati in biblioteca: questo no, deve essere vostro e spiccare nella libreria di casa.
Non ve ne accorgete anche voi? Guardate che personalità hanno queste illustrazioni! Che creatività, grinta, dirompente energia! Traggono ispirazione da alcuni grandi pittori quali Mirò e Kandinsky e ricorrono spesso al collage e al rosso.
Sono tavole vibranti, astratte, surreali, fantastiche, pittoriche. Potrei continuare a lungo con gli aggettivi perché quando sono entusiasta non riesco a contenermi. E allora eccone qualcun altro: sono illustrazioni poetiche, pazze, festose, “strane” e “illogiche” come le disegnerebbe un bambino di 6 anni. Sono magiche.
Kveta Pacovska (l’autrice) è molto più di una “semplice” illustratrice: è una graphic designer, una pittrice, una scultrice, una innovatrice. In una parola: un’artista. Nata a Praga 86 anni fa, ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali: Golden Apple di Bratislava, Gran Prix del Premio Catalogna, La Foglia d’oro a Francoforte, il Graphic Prize, il Premio Hans Christian Andersen…
Ma veniamo al libro e alle sue originali trovate grafiche:
- il buco in copertina che incornicia un re buffo e piccino preannuncia che si tratta di un albo anche da toccare e osservare avvicinando l’occhio alla finestrella. Il buco non è solo questo ovviamente, ha un senso preciso: è la porta del castello, la “vetrina” del regnante, il confine intorno al quale succedono eventi inattesi e meravigliosi. A un certo punto il buco scompare, per poi ritornare, verso la fine del racconto, a ospitare un nuovo inquilino.
- il testo ha un carattere grande, arioso, ben leggibile. Occupa molto spazio nella pagina ed è disposto in maniera disomogenea. Non ci sono regole che lo imbrigliano e lo fissano al foglio.
Capita anche che si trasformi in un tratto a mano variopinto e ingombrante.
- la massima libertà compositiva. Ci sono pagine piene di parole e pagine piene di colore, pagine con frasi brevi e pagine con le scritte solo in alto, o solo in basso, o in alto e in basso… Righe di testo messe per obliquo, allineate al centro, a sinistra o a destra.
Di che parla la storia?
La trama è dolce, delicata, breve. Anche questa potrebbe essere stata scritta da un bambino. Ha in sé molti elementi della fiabauna forma antichissima di narrazione che ha origine da racconti orali che nascevano da esperienze popolari e da avvenimenti considerati, ma senza il lato cupo e minaccioso che compare in tante storie classiche.
C’era una volta un re… Il piccolo re dei fiori ha un animo gentile e puro. Ama i fiori e li coltiva da sé, con amore e pazienza. Un giorno, con sua immensa soddisfazione, tanti boccioli di tulipano spuntano nel giardino del suo palazzo. Eppure il re non è felice, sente che gli manca qualcosa:
“il suo cuore era vuoto, come un giardino senza fiori”
Ma cosa gli manca? UNA PRINCIPESSA! Subito si mette alla sua ricerca con l’aiuto del grande amico alato. Sorvola i palazzi, supera le intemperie, incontra la luna… finché, dal cuore di un tulipano, emerge una figura piccola e graziosa: una principessa! E’ lei, l’ha trovata! Tutti a palazzo fanno festa e il regno si prepara alle nozze. La piccola principessa diventa la piccola regina dei fiori e i regnanti
“sono molto felici, felici e contenti come un giardino pieno di fiori”.
Immagini sbalorditive, geometriche, minute o gigantesche, impensabili e accattivanti, che a volte confondono e spiazzano. Le parole invece sono gentili, fresche e dirette, non divagano e non confondono. Un connubio interessante e appassionante, che non lascia spazio all’indecisione: dovete averlo, tutti dobbiamo averlo!
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Scorrete gli altri libri di Kveta Pacovska (in inglese)