Giovane e grintosa casa editrice veneta dal nome selvatico, la Camelozampa si è ritagliata un ruolo di spicco nel panorama dell’editoria per l’infanzia e per l’adolescenza di qualità. Le sue più recenti pubblicazioni stanno lasciando a bocca aperta esperti e lettori comuni, ricevendo larghi consensi e doverosi riconoscimenti.
Al timone di questa eclettica realtà editoriale indipendente che ci tiene a mantenere alta e salda l’asticella di qualità dei suoi libri, ci sono loro: Francesca Segato (giornalista) e Sara Saorin (traduttrice editoriale), le protagoniste dell’intervista che state per leggere. Che coppia!
Intervista a Francesca Segato e Sara Saorin
di Camelozampa
Quando è nata la casa editrice e dov’è la sua sede?
Camelozampa è nata nel 2011, formalmente in aprile ma noi festeggiamo il compleanno il 3 ottobre, data di uscita del primo titolo, il saggio “Potterologia“. Il primo libro per bambini è stato invece “La piccola renna” di Michael Foreman, uscito anch’esso nel 2011. La nostra sede è a Monselice, in provincia di Padova.
Perché avete deciso di dedicarvi all’editoria per bambini e ragazzi?
Camelozampa è nata dalla fusione di due case editrici (ognuna composta da una sola persona!) e dall’intreccio tra le esperienze, le competenze e le passioni delle due socie. Sara è traduttrice editoriale e nel 2006 aveva fondato Camelopardus, spinta dal sogno di veder pubblicato in Italia “Lo Zebra” di Alexandre Jardin, autore bestseller in Francia e mai apparso prima nel nostro Paese. Francesca, un anno più tardi, aveva fondato Zampanera, una piccola casa editrice nata dalla passione per la letteratura per bambini e in particolare per l’albo illustrato(picture book): un libro che usa parole, immagini e grafica per raccontare una storia. Non è semplicemente un libro che. L’unione che ha fatto nascere Camelozampa ha portato la nostra rotta a virare verso il libro per ragazzi, con un’apertura ai titoli internazionali che non erano mai stati pubblicati in Italia.
Qual è il focus principale della vostra produzione editoriale?
Al cuore del nostro lavoro c’è sempre la ricerca di produrre libri per bambini e ragazzi che siano di qualità, capaci di stimolare un pensiero critico, di prestarsi a molteplici letture, di emozionare, divertire, sorprendere, sollecitando una lettura non stereotipata e non banale del mondo che ci circonda, nel presupposto che ai lettori bambini e ragazzi si possa parlare di tutto, senza che debbano esserci argomenti tabù.
Quali sono le tappe principali che hanno segnato la storia della vostra casa editrice?
Alcuni passaggi sono stati sicuramente dei punti di svolta nella nostra crescita. Uno di questi è stato la nascita della collana Gli Arcobaleni, nel 2012, con la pubblicazione dei nostri primi titoli rivolti ai lettori 12+ (“Passare col rosso” di Hélène Vignal, “Granpa‘” di Christophe Lèon, “Ultraviolet” di Nancy Huston): una collana nata dal desiderio di portare in Italia titoli letterari, di qualità, per questa fascia di età considerata “difficile”… non immaginavamo davvero che sarebbe diventata una collana “di successo”, con tutti i titoli continuamente ristampati!
Un’altra tappa importante, nel 2015 abbiamo pubblicato Marie-Aude Murail, autrice amatissima anche da noi, di cui abbiamo pubblicato due titoli (“Gesù come un romanzo” e “Natale su tutti i piani“)… e un altro è in uscita a ottobre. E infine questo 2017, che ci ha portato la meravigliosa sorpresa del Premio Andersen per “Zagazoo” di Quentin Blake e la pubblicazione di “Voci nel parco” di Anthony Browne: due titoli che desideravamo praticamente da quando è nata Camelozampa.
Quanti titoli pubblicate all’anno?
Ormai ci stiamo assestando su circa una decina di novità all’anno, oltre alle ristampe.
Oltre alla vendita, quali attività portate avanti per diffondere e far conoscere il vostro progetto editoriale?
Giriamo molto per le scuole di tutta Italia, ma anche per le librerie, le biblioteche e i festival, raccontando i nostri libri e il nostro lavoro attraverso incontri e laboratori. Inoltre cerchiamo di avere una presenza “attiva” sui social, altro terreno importantissimo per noi per entrare in contatto soprattutto con quelle persone (genitori, insegnanti, educatori, promotori della lettura, blogger, giornalisti, appassionati…) che sono un aiuto fondamentale perché i nostri libri possano davvero arrivare ai lettori bambini e ragazzi.
Se doveste individuare, all’interno del vostro catalogo, uno o due titoli che rappresentano in maniera perfetta lo spirito e l’essenza della vostra casa editrice, quale indichereste e perché?
La scelta è difficilissima! Sicuramente uno è “Zagazoo“, un esempio della nostra ricerca di titoli di grande valore che per qualche oscura ragione non erano mai stati pubblicati in Italia: ci rappresenta perché è un albo divertente ma profondo al tempo stesso, si rivolge ai bambini ma piace anche ai grandi, fa ridere ma commuove, e soprattutto è un esempio di ritmo perfetto e di dialogo serrato tra immagini e parole.
Un altro titolo che ci rappresenta è “Come un albero” di Rossana Bossù: perché è inaspettato, sfugge agli schemi di catalogazione, sorprende e accende la meraviglia, è lirico e sottilmente divertente, unisce poesia e scienza. E’ un libro che spesso lascia perplessi gli adulti, mentre i bambini riescono subito a entrarci in sintonia.
Avete portato in Italia autentici capolavori come i citati “Voci nel parco” e “Zagazoo”: è stata un’impresa difficile per la vostra casa editrice?
Sì, non è stato proprio semplicissimo! Diciamo che ha richiesto soprattutto perseveranza, perché non siamo riuscite subito a ottenere i diritti, forse perché eravamo una casa editrice agli esordi, o perché c’era qualche altro editore più “grosso” interessato… Oltre a essere felici per essere riuscite a pubblicarli, lo siamo ancora di più perché continueremo ad avere nel nostro catalogo due giganti come Anthony Browne e Quentin Blake, con nuovi titoli che usciranno nei prossimi mesi.